DISINFESTAZIONE FORMICHE

È chiaro a tutti che non esiste un solo tipo di formica. Gli entomologi ne hanno classificate a tutt’oggi circa 12mila. Di queste, sono grossomodo una decina le specie che più spesso troviamo come ospiti indesiderate nelle nostre case e laboratori.

Ricavano il loro nido nelle più disparate fessure che si aprono dietro piastrelle e battiscopa o lungo gli impianti elettrici ed idraulici di un edificio. Talvolta sono in grado di colonizzare le travi e le perline di un soffitto, dove vengono talvolta confuse con dei tarli.

La lotta a questi animali è un’impresa di difficile soluzione. L’uso indiscriminato di insetticidi in polvere o in aerosol, spruzzati dove sono state viste passare le formiche, dà risultati poco durevoli, e in pochi giorni si ritorna punto e a capo.

Costruisce un formicaio con una singola regina? Oppure ha più regine? O produce invece una colonia di più formicai gemelli ed interdipendenti, con numerose regine? E quale esigenza alimentare ha la colonia in questo momento: proteine, zuccheri?

Si provvede innanzitutto alla raccolta di un esemplare e alla sua analisi microscopica, poiché è importante determinare di quale specie effettivamente si tratti.

Accertata la specie, si possono fare supposizioni su quanti formicai ci siano, e in quale correlazione tra loro. Decidiamo in base a ciò se combatterli con un’irrorazione diretta, o meglio con esche alimentari specifiche.

A proposito di gruppi di formicai è stato accertato come la formica argentina, portata in Europa dall’uomo, abbia formato un’unica, gigantesca colonia formata da miliardi di formicai gemelli, diffusa dalla Liguria alle coste del Portogallo. Non è però vero quanto riportato quasi ovunque secondo cui sarebbe obbligatoria per legge la sua eradicazione (R.D. 1266 del 01/07/1926 e D.M. del 27/04/1951): si tratta di ordinanze abrogate ormai da tempo (D.M. del 17/04/1998).

DISINFESTAZIONE FORMICHE

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